Amato/Minadeo (Confintesa Sanità): “10mila infermieri indiani per colmare le carenze organiche degli ospedali italiani”
È questo il piano del Ministro Schillaci per coprire il gap assistenziale del SSN a cui si è arreso anche l’OPI, preoccupato per la fuga dalla professione, ai minimi dell’attrattività per remunerazione (tra le più basse d’Europa) e per prospettive future.
“Il quiet quitting degli infermieri italiani – affermano in una nota Domenico Amato e Alessio Minadeo, rispettivamente Segretario e Vice Segretario nazionale di Confintesa Sanità – non si può affrontare con il reclutamento di professionisti provenienti dall’altra parte del globo, né con l’introduzione di figure ibride ed inutili come l’assistente infermiere. Serve invece una riqualificazione della figura dell’infermiere – proseguono Amato e Minadeo – prima di tutto dal punto di vista degli emolumenti e dell’accessibilità alle strutture pubbliche, servono più concorsi pubblici per permettere l’ingresso nel SSN ai neolaureati e a chi da anni lavora sfruttato dalle Cooperative che gestiscono gli appalti nelle strutture sanitarie pubbliche italiane.
Prendiamo assolutamente le distanze da una manovra allo studio da più di un anno e che si sta concretizzando in questi giorni – concludono i due sindacalisti – con una fantomatica “ricognizione di fabbisogno di infermieri indiani” inviata dalle regioni (in primis la Campania che ha inviato la richiesta pochi giorni fa) alle Aziende Sanitarie pubbliche, siamo pronti alle barricate qualora questo scellerato piano (che non avrà ripercussioni solo sui lavoratori ma anche sull’utenza) dovesse avere un seguito concreto.”
Comunicato Stampa
Roma, 31/10/2024
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