AMATO-RUSSO (Confintesa Sanità): Recovery e SSN, cancellata di fatto la gestione delle regioni in ambito sanitario.
Dalle notizie riportate sui giornali abbiamo appreso che il governo ha trasmesso al parlamento il progetto di riforma finanziaria con i 235,14 miliardi della Recovery, con un testo unico del decreto composto da 18 articoli di norme di ripresa e resilienza. Il piano di ripresa è stato creato ed elaborato da organismi ministeriali ed è composto da una serie di riforme che riguardano i vari ambiti della pubblica amministrazione e della giustizia per la semplificazione normativa digitale e della concorrenza, per tentare di rimarginare i danni causati dalla pandemia. In ambito sanitario il piano servirà a garantire equità di accesso alle cure, nonché a rafforzare la prevenzione e i servizi territoriali, istituendo case di comunità, ospedali di comunità, potenziamento del centro di assistenza domiciliare, potenziamento della telemedicina, e l’assistenza remota attraverso centrali operative territoriali acquistando grandi attrezzature per le infrastrutture ospedaliere. In tutto questo cambiamento il governo Draghi sembra dare grande responsabilità ai vari ministeri e alle amministrazioni locali cancellando di fatto la gestione affidata oggi alle regioni. A tal proposito vogliamo ricordare che il S.S. non nasce come sistema sanitario regionale, per motivi forse di opportunità, ma come SSN legge 833 del 78 (1° luglio 1980) a garanzia e tutela del diritto alle cure per tutti i cittadini e della collettività. Purtroppo in questi ultimi anni e soprattutto durante l’emergenza della pandemia questo diritto non è stato distribuiti equamente a tutti o cittadini , a cominciare dall’accesso negli ospedali delle varie regioni , correndo ai ripari con trasferimenti dei pazienti dal nord al sud nei nosocomi con disagi notevoli e costi elevati, per finire con la distribuzione del vaccini, ricordiamo ad esempio ancora le urla degli insegnati in Lombardia che lamentavano il diritto ad essere vaccinati nei tempi previsti osservando l’anticipo nelle altre regioni dei loro colleghi rispetto a loro. “Noi di Confintesa Sanità siamo fiduciosi e attendiamo che il progetto venga approvato nel più breve tempo possibile a garanzia della salute del cittadino, che non deve essere un privilegio di pochi, ma un diritto di tutti, e per noi operatori sanitari consentendoci di lavorare con maggior tutela”, così dichiarano Domenico Amato, Segretario Nazionale Confintesa Sanità e Francesca Russo, Segretario Regionale Confintesa Sanità Lazio.
Comunicato Stampa
Roma, 01/06/2021
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