Pamela Orrù (Confintesa Sanità Bologna/Emilia Romagna): gravi mancanze alla CRA Venturini di Imola.
In data odierna sono stati registrati 10 ricoveri dalla C.R.A. Venturini. Si trattava di pazienti con saturazione sotto il 90% di ossigeno, misurata tuttavia con saturimetri inadeguati, più consoni ad un uso domestico che ospedaliero. Si coglie quindi l’occasione che mancano molti dei DPI necessari alla gestione in sicurezza dei casi COVID: calzari, tute sterili, manca tutto ciò che deve servire agli operatori per proteggere loro stessi e gli altri pazienti. Questa situazione non può e non deve continuare, i nostri anziani non sono carne da macello, si sta ripetendo ciò che è successo ad aprile in Lombardia, solo che qui siamo nella rossa Imola e nessuno dice nulla. L’attivazione della unità di crisi è un palliativo, servono interrogazioni concrete e SEACOOP deve rendere conto. Stante i dati in nostro possesso, possiamo affermare che la cooperativa accreditata non protegge i propri lavoratori in modo appropriato e li espone al rischio lavorativo oltre che al contagio proprio dei pazienti.
Siamo infatti sicuri che la mancanza dei DPI verrà addebitata su qualche presunta negligenza degli operatori. Altro punto da segnalare è che un OSS non è abilitato a prendere i parametri vitali di un paziente, a ciò devono pensare gli infermieri. Se non riceveremo risposte concrete da domani comincerà la pubblicazione di video con il materiale in nostro possesso per rendere edotta la cittadinanza di quanto sta succedendo nella CRA. La ASL dovrà definire per quale motivazione sono stati trasferiti da Castel San Pietro 4 positivi ed attualmente, durante gli spostamenti, vengono messi assieme positivi e non. Se non vi sono DPI a sufficienza il personale non può effettuare con adeguata cadenza il cambio degli stessi, per evitare di infettare se stessi e gli altri degenti.
Comunicato stampa
Bologna, 21/12/2020
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